Nasce il 17 dicembre 1994 a Massa di Somma e risiede in
San Giorgio a Cremano, affetta da S.M.A.1 (Atrofia Muscolare Spinale), il morbo
Werdnig – Hoffman, è totalmente immobile dalla nascita, all’età di un anno
viene tracheostomizzata e legata ad un ventilatore polmonare. Creando dei
protocolli di convenzione tra ospedale Santobono di Napoli e A.S.L.Na5 viene
dimessa ed assistita a domicilio. A San Giorgio a Cremano nascono una fondazione
ed una associazione che prendono il suo nome; la “Fondazione Federica” ha come
obbiettivi lo studio della S.M.A. e il diffondere informazioni su tale
patologia accogliendo e supportando famiglie con bambini affetti da S.M.A..
Alla vigilia della età obbligatoria scolastica di Federica è realizzato un progetto di scuola a
domicilio, che prevedendo un protocollo tra scuola e provveditorato, si
tramanda ancora oggi da scuola primaria a scuola secondaria. Federica trascorre
la sua infanzia completamente nel suo domicilio, uscendo sporadicamente e con
molte difficoltà, nell’età adolescenziale le uscite si fanno più frequenti fino
ad arrivare ad oggi che conduce una vita totalmente indipendente pur rimanendo
legata al suo ventilatore. Durante il periodo scolastico è iscritta in una
classe e ciò le permette di interagire con i suoi pari e di avere rapporti di
amicizia, quest’ultimi rafforzati con la crescita e quindi con le varie uscite;
viene invitata dal dirigente scolastico e dai suoi professori alla partecipazione
di vari laboratori conseguendo i seguenti attestati: “New Magazine” corso di
giornalismo, che le permette di scrivere anche un articolo sul giornalino
dell’istituto intitolato: Civiltà per tutti / una lettera aperta- “Percorrere
le nostre strade in carrozzina, una impresa impossibile”, “Io e il pc”, “Adobe
System Incorporated” ed “Assemblaggio Personal Computer”. Contemporaneamente
Federica frequenta un laboratorio di Arte Presepiale condotto dai maestri
appartenenti all’Associazione Italiana Amici Del Presepio c/o
Villa Maria, istituto di Suore della Carità, con un gruppo di volontari
“Amici di Santa Giovanna Antida” conseguendo l’attestato annuale. Da circa tre
anni è volontaria del gruppo prima menzionato, partecipando ai corsi di formazione,
animando sia il laboratorio dei semplici (gruppo di ragazzi diversamente abili)
e sia quello dei piccoli amici ed è diventata la grafica del gruppo. Da circa
due anni è rappresentante Avon poiché l’azienda da la possibilità di effettuare
gli ordini online. Il 4 luglio 2015 è ospite d’onore al Social World Film
Festival e dopo la proiezione del cortometraggio che l’ha vista protagonista sfila sul Red
Carpet, diventando una vera star. Con il Social World Film Festival scrittura
un contratto di lavoro e si occuperà del Social Network. Federica con il suo
carattere solare e con la sua energia positiva raggiunge il terzo livello di
Reiki (disciplina orientale) ed utilizza i social grazie al pc che ha un
cursore oculare.
Il blog di Federica Paganelli
giovedì 28 gennaio 2016
la sua visione di vita su i diversamente abili
Essere diversamente abili è una condizione non
sempre accettata dalla società, ma è ancora più triste se diventa una
problematica per la famiglia. L’individuo disabile in primis deve accettarsi ed
accogliere la propria disabilità come parte integra del proprio essere, solo
con tale presupposto si può pretendere di educare l’umanità alla disabilità. Da
piccola mi è stata prospettata una vita di sofferenza e forse anche di una
continua corsa contro il tempo, positiva e testarda non mi sono mai arresa, e
ringrazio Dio ogni giorno per avermi protetta tra le sue mani. I miei traguardi
sono stati tanti da quello di essere rinchiusa in una camera ad arrivare
all’uscita indipendentemente dalla mia famiglia, mai i miei familiari si
sarebbero immaginati di telefonarmi per chiedere a che ora rientrassi. Un
soggetto disabile non è destinato a rimanere a letto o come nel mio caso considerarlo solo con procedure mediche ed
infermieristiche; addirittura a non uscire di casa per il disagio di stare
sulla sedia o per la vergogna dei genitori di essere giudicati. SMETTIAMOLA non
siamo più ai vecchi tempi dove i disabili erano pochissimi perché erano
nascosti. Noi non siamo estranei o diversi, siamo anche noi ESSERI UMANI uguali
agli altri, anzi siamo VIVI! Da un percorso di vita fatto e nonostante la mia
condizione amo la gente ed amo soprattutto di stare tra la gente, tutto l’amore
che ho ricevuto da sempre mi ha resa una donna sensibile ed attenta alle
difficoltà altrui, mi gratifica aiutare gli altri, difatti sono una volontaria
della carità. Mi piace confrontarmi con gli altri per avere la possibilità di
crescere continuamente ed alle persone che si chiedono che vita possa essere
rispondo che è “la mia vita” rafforzando la mia teoria che la normalità è
legata dal punto di vista da dove si guarda.
Federica
Paganelli
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